Il sentiero detto La Cappellona, era il sentiero principale di collegamento della zona di Ponte Messa con il Capoluogo e da diversi anni ormai in disuso. L’associazione ha pensato quindi di riaprire e mantenere nel tempo questo sentiero che ancora oggi mantiene quasi intatti i muri a secco di confinamento con i terreni circostanti. Rimane difficoltoso il guado del fiume Messa per la località di Cà di Chiodi a causa di una passerella oggi non più esistente ma che potrebbe essere ripristinata in futuro. Tra le diverse attività dell’Associazione di volontariato “d’là de’ foss”, c’è anche, come dicevamo, quella della manutenzione e del ripristino dei vecchi sentieri di collegamento del Capoluogo alle frazioni del Comune e delle frazioni o borgate fra di loro. Come Associazione “d’là de’ foss”, prima intendiamo riaprire, poi custodire, nel tempo, tutte le vecchie strade ed i vecchi sentieri del Comune di Pennabilli che da sempre collegavano il Capoluogo alle frazioni e le frazioni o le borgate fra di loro. Sono tutte molto belle ed emozionanti da percorrere a piedi! Muri a secco, alberi secolari, tante particolarità di grande suggestione. Migliaia di persone le hanno percorse, nel passato recente e remoto. Questo è già un buon motivo per riattivarle e farne occasione sia di attività fisica sia di formazione culturale nei confronti di giovani e ragazzi. Non vogliamo che la memoria del passato e delle nostre radici vada dispersa! Non è tutto da buttare, anzi alcuni valori ed abitudini dei nostri avi, vanno riscoperte e di nuovo praticate: il rispetto e la custodia del territorio, il valore del silenzio, la pazienza, i ritmi lenti di una volta, l’avversità allo spreco!! Recentemente abbiamo completato, la riapertura della strada storica che collega la borgata delle tregenghe, a quella di Cà Bicci, passando per la Cappellona (vedi foto allegata). Abbiamo anche scritto una filastrocca, che assieme al nostro motto, “camminatori di tutto il mondo uniamoci”, ci accompagnerà nel nostro allegro e divertente lavoro di volontariato.
“I vecch stradell” “I vecchi stradelli”
A’ cam’né t’nà vecchia strèda A camminare in una vecchia strada
L’è ‘na guduria dà nò créda E’ una goduria da non credere
Ma chi patàca chi lì chìùd Ma a quei patacca che li chiudono
Aì mìttém la testa dentra un tùb Gli mettiamo la testa dentro un tubo
Par faì scappà snò si capìsc Per farli scappare se non capiscono
Cl’è meì par tutti s’ìl gl’ìaprìsc Che è meglio per tutti se li aprono
En’ spò arviné tutt’una storia Non si può rovinare tutta una storia
Par l’egoismi che và in gloria Per gli egoismi che vanno in gloria
A quì, se tutti ì fà robba sua E qui, se tutti li fanno roba sua
Andèm a fnì cac’ fèm la bua Andiamo a finire che ci facciamo la bua
Ducc’ curr’ i foss, duc’ chénta i’uccèi Dove corrono i fossi, dove cantano gli uccelli
Partìm tutt’insììm a prì, Partiamo tutti insieme ad aprirli
chì vecch stradéì !! Quei vecchi stradelli !!
Il Presidente Onoario
Luigi Cappella