LE FRAZIONI PENNESI

LE FRAZIONI PENNESI

-BASCIO (Alt. m. 663) Il castello di Bascio dominava la gola in fondo alla quale scorre il Marecchia e si snoda la Marecchiese. “Andremo a Roma se Dio vorrà e quei ed Basc” dicevano i feretrani che si disponevano a partire in pellegrinaggio. Fu uno dei primissimi feudi di casa Carpegna. Nel 1685 l’imperatore Leopoldo I° elevò il conte Gaspare Carpegna a dignità di principe col titolo di “Principe del Sacro Romano Impero e di Bascio”. L’abitato di Bascio è tuttora dominato da una superba torre a base quadrata del XIII° secolo, mastio di un temuto castello ora scomparso, ai piedi della quale nel 1992 è sorto il Giardino pietrificato. Bascio vanta un illustre figlio: Matteo Serafini. Nato verso il 1495, fu uno dei massimi predicatori del suo tempo e, soprattutto, l’ispiratore dell’ordine dei Cappuccini. Padre Matteo da Bascio, detto Beato dal popolo, è sepolto a Venezia nella Chiesa della Madonna dell’Orto.

 

-MACIANO (Alt. m. 440) Anticamente nel territorio di questa industriosa frazione c’erano due villaggi. Franato il caseggiato del primo detto “Sorbo”, gli abitanti si concentrarono nel sovrastante ed attiguo “Maciano” che, cresciuto di importanza, si eresse a comune. Nel 1361 si unì a Pennabilli dal cui comune, da allora, dipende. Una torre cilindrica del XIV secolo, priva di copertura e ora restaurata, svetta sul “Castello”: fiera, unica superstite del baluardo difensivo dell’antica Maciano. Nel XIV secolo la borgata conobbe un certo splendore quando vi risiedette Benedetto, vescovo del Montefeltro. Alla periferia di Maciano, lungo la strada che porta a valle, si adagia, sul verde dei prati, la Chiesa di Santa Maria dell’oliva con il Convento dei Frati Minori, abbandonato e ora parzialmente rastaurato. Le costruzioni, risalgono alla prima metà del XVI secolo, e furono erette grazie alla munificienza dei Conti Oliva di Antico e con la prestazione d’opera dei macianesi. Nel chiostro del convento “Joannes Bistollius Pennensis” dipinse dal 1656 al 1659 un ciclo di affreschi riproducenti la vita di S. Francesco. Gli affreschi e il convento sono in uno stato di conservazione assai precario. All’interno della chiesa interessanti opere lignee e la Cappella degli Oliva. Non molto distante dall’abitato, lungo la strada per Soanne, l’oratorio dei Marinelli, una chiesetta solitaria ed immersa nel verde. Sulla parete, sopra l’altare, un quattrocentesco affresco di una dolcissima Madonna del latte attribuita al M° di S. Arduino.

 

-MIRATOIO (Alt. m. 833) “Castrum Miratorii est super quondam saxo et habet turrim fortissimam” (Card. Auglico 1371). Miratoio è una frazione linda, ariosa con un superbo panorama cui deve il nome. Le case del borgo si snodano lungo la strada e davanti ad una grande roccia di arenaria chiamata il Castello che conserva tracce di insediamenti protostorici. E’ il paese delle grotte: la Tana buia, la grotta del Beato Rigo, del Barlac e la Casa dei pipistrelli. Rinomate sono la cava di pietra pregiata di Miratoio e l’abilità dei suoi scalpellini. Alle porte del paese la Chiesa Conventuale di S. Agostino del 1127 con un bel portale gotico in pietra e, all’interno, tracce di antichi affreschi e le ceneri del Beato Rigo. Il B. Rigo è nato a Miratoio nel XIV secolo, fu Agostiniano in quel convento e vi mori in concetto di santità. L’ultima domenica di maggio, a Miratoio, con grande affluenza di pubblico, si svolge la sagra del fungo Prugnolo: una vera festa della natura.

 

-PONTE MESSA  (Alt. m. 371) E’ una vivace borgata in espansione cresciuta alla confluenza del torrente Messa col Marecchia. Si sviluppa lungo la statale che costeggia la riva destra del fiume. E’ sede del polo di sviluppo industriale dell’alta valle, del piu importante stabilimento industriale della zona e di numerose piccole aziende artigianali. Dal 1991 è sede del “Metaureka Museo del calcolo, ora trasferitosi a Pennabilli in Piazza Garibaldi, méta di migliaia di studenti ed appassionati. Particolare attenzione meritano: il Mulino Ronci, un antico mulino ad acqua tuttora funzionante e il complesso piscina-camping Marecchia situato lungo la riva del fiume. Perla di Ponte Messa è l’antica Pieve Romanica di S. Pietro in Messa. Luogo sacro sin dalla preistoria, punto strategico dell”‘iter Tiberinus” in epoca romana, evangelizzato attorno al V secolo, suffraganeo della Chiesa Ravennate per lungo tempo, Ponte Messa vide sorgere l’attuale Pieve verso la fine del XII secolo ad opera di maestranze Lombarde e su committenza della nobilta del luogo. Nel secolo XVI la centralità economico-religiosa della Pieve era da tempo decaduta tanto che il fonte battesimale in pietra della stessa fu trasferito nella Collegiata di S. Bartolomeo in Penna. “Dopo otto secoli, questa chiesa ci stupisce per la sua bellezza, per la sua armonia e per la sua monumentalità” (F.V. Lombardi).

 

-SCAVOLINO   (Alt. m. 762) Posto in un altopiano, immerso nel verde, alle falde del Monte Carpegna, deriva il suo nome da Scabulum-Gradino (Gradino del Carpegna). Sin dal X secolo è stato feudo dei Carpegna ai quali rimase soggetto sino al 1819 quando tutto il Ducato di Urbino fu devoluto alla S. Sede. Fu municipio fino agli anni 20, poi frazione di Pennabilli per il quale comune gli abitanti di Scavolino optarono preferendolo a quello di Monte Copiolo. L’abitato è dominato dai resti del palazzo-fortilizio del XVI secolo eretto da Tommaso Carpegna, Signore di Scavolino, Bascio, Soanne, Miratoio. S. Mustiala, poco distante dalla piazza, è stata eretta nel XVI secolo ma nel tempo è stata rimaneggiata più volte. All’interno opere lignee e tele del XVI e XVII secolo. Due opere del Cagnacci (S. Rocco e un San Sebastiano provenienti da questa chiesa), sono ora al Museo Feretrano di Pennabilli. L’antica Sede Municipale è stata recentemente restaurata e si apre sulla piazza della borgata con un alto e austero loggiato.

 

-SOANNE    (Alt. m. 674) Soanne è arroccato sotto una falda del Monte Carpegna. Attorniato alle spalle da prati e ricca vegetazione, si affaccia frontalmente sulla valle del Marecchia. Il primo documento che parla di Soanne e un diploma di Ottone I del 962. Fu feudo degli Oliva, dei Malatesta e dei Montefeltro. Nel centro del paese una croce in legno ricorda le prediche che S. Gaspare del Bufalo vi tenne nel secolo scorso. Percorrendo la strada che da Maciano porta a Villagrande s’incontra sulla destra, prima di Soanne, il Lago di Andreuccio, così denominato, dice la leggenda del lago, perché vi morì il pastore Andreuccio innamorato della principessa. E’ uno specchio d’acqua coronato da un intenso verde formato da querce, frassini, carpini e salici. Predisposto per accogliere campeggiatori ed escursionisti, è servito anche da due alberghi ristoranti. Il lago di Andreuccio (detto anche di Soanne) e un’oasi di serenità immersa nella natura. Poco oltre il lago, salendo verso Soanne s’incontra l’antica Chiesa di Cermitosa; di fronte l’antichissima fonte dell’acqua Santa.